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Luglio 22, 2015Studio Legale Parioli Roma
Luglio 22, 2015Lo studio legale Morano & partners assiste i clienti nella redazione dei ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’ uomo (CEDU) e ne segue le relative vicende in udienza.
È possibile introdurre un ricorso davanti al CEDU qualora si ritenga di essere vittima diretta di una o più violazioni dei diritti e delle garanzie previsti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950 o dai suoi protocolli.
La violazione deve essere imputabile a uno degli Stati vincolati dalla Convenzione. Non è necessario avere la cittadinanza di uno degli Stati membri del Consiglio d’Europa. Tuttavia la violazione lamentata deve essere stata commessa da uno degli Stati.
Condizioni pregiudiziali per l’ammissibilità:
•Esaurimento nello Stato in questione di tutti i ricorsi suscettibili di porre rimedio alla situazione denunciata (si tratta, nella maggior parte dei casi, di un’azione dinanzi al tribunale competente, seguita all’occorrenza da un appello e da un ricorso presso una giurisdizione superiore come la Corte suprema o la Corte costituzionale)
•Il ricorrente deve aver puntualmente sollevato le allegazioni di una o più violazione della Convenzione nell’ambito dei suddetti ricorsi
•A partire della data della decisione interna definitiva non deve essere trascorso il termine di sei mesi. Scaduto tale termine, il ricorso non potrà essere accettato dalla Corte.
Contro chi può essere presentato il ricorso?
•Contro uno o più Stati membri della Convenzione.
•L’atto o gli atti contestati devono emanare da un’autorità pubblica di questo/questi Stato/Stati (ad esempio da un tribunale o da un’amministrazione pubblica) La Corte non può esaminare le doglianze dirette contro dei singoli o contro delle istituzioni di diritto privato, come le società commerciali.
Come si svolge la procedura?
•La Corte è tenuta anzitutto a pronunciarsi sull’ammissibilità del ricorso che deve soddisfare una serie di requisiti enunciati nella Convenzione. Se questi requisiti non sono soddisfatti, il ricorso sarà dichiarato inammissibile
•Se il ricorso dichiarato inammissibile, tale decisione ha carattere definitivo ed irrevocabile.
•Se il ricorso viene dichiarato ammissibile, la Corte incoraggia le parti (il ricorrente e lo Stato interessato) a giungere a un regolamento amichevole. In assenza di regolamento amichevole, la Corte procede all’esame “nel merito” del ricorso, cioè essa giudica se vi è stata o non vi è stata violazione della Convenzione
•Se la Corte accerta una violazione, può riconoscere una “equa compensazione”, che consiste in un risarcimento economico dei pregiudizi sofferti.
Tempistica
•In considerazione del carico di lavoro attuale, è possibile che la Corte proceda al primo esame del ricorso dopo un anno dalla sua introduzione. Taluni ricorsi possono essere qualificati come urgenti e trattati in via prioritaria, specialmente nel caso in cui ci sia un pericolo imminente che minaccia l’integrità fisica del ricorrente.