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Immigrazione : nuove sezioni specializzate e ruolo dell’ avvocato
L’avvocato che si occupa di immigrazione si muove tra quasi tutti i rami del diritto (dal penale all’amministrativo, dal diritto di famiglia a quello internazionale ed europeo) e ha interlocutori diversi: non sono solo gli stranieri, ma anche le associazioni, i sindacati.
I compiti di un legale partono dalla consulenza fino al processo. Proprio sul fronte giurisdizionale, negli ultimi anni il numero dei procedimenti civili che riguardano i migranti è esponenzialmente aumentato.
Per tentare di decongestionare le aule civili il decreto legge Minniti (13/2017) ha istituito, dal 17 agosto scorso, nei 26 tribunali delle città sedi di corte d’appello, le nuove sezioni specializzare in materia di immigrazione e protezione internazionale.
Si tratta di strutture che gli uffici hanno dovuto creare senza poter contare su risorse aggiuntive (in termini di magistrati e di personale amministrativo) e che sono competenti a decidere tutti i procedimenti connessi all’immigrazione, dal mancato riconoscimento del diritto di soggiorno in Italia ai cittadini Ue all’accertamento dello stato di cittadinanza; il numero più consistente delle procedure riguarda però i ricorsi contro i provvedimenti di diniego della protezione internazionale emessi dalle commissioni territoriali del ministero dell’Interno.
Da metà agosto, quindi, per i legali che assistono i migranti sono cambiati i punti di riferimento in tribunale.
Ma non solo: anche le regole procedurali e le possibilità di impugnare la decisione del tribunale sono state riviste. Intanto, attenzione ai tempi: il ricorso contro i provvedimenti delle commissioni territoriali deve essere presentato – a pena di inammissibilità – entro 30 giorni dalla notificazione del provvedimento (o 60 giorni se il ricorrente risiede all’estero).
Il decreto Minniti, inoltre, prevede esplicitamente che la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale (dall’1 al 31 agosto) non operi per i procedimenti in materia di riconoscimento della protezione internazionale: vale a dire che gli avvocati dovranno badare a rispettare i termini per i ricorsi anche nel mese di agosto.
Quanto alla procedura, mentre i “vecchi” ricorsi sono decisi dal giudice monocratico con rito sommario di cognizione, quelli presentati da metà agosto in poi seguono il rito camerale, a contraddittorio scritto e a udienza eventuale.
È quindi necessario che tutti gli elementi di fatto e diritto siano esplicitati in modo esaustivo nel ricorso, avendo bene a mente le scadenze per l’introduzione della causa nonché per il deposito dell’eventuale memoria di replica (entro 20 giorni dalla scadenza del termine per la costituzione dell’amministrazione).
Altra importante novità del decreto è l’eliminazione del grado di appello: contro le decisioni dei tribunali si potrà solo ricorrere per Cassazione. Gran parte della partita si gioca quindi di fronte al tribunale.