Il Contributo unificato per spese di giustizia
Dicembre 3, 2015Cittadinanza Riviezzo
Febbraio 1, 2016PMI e fondi europei
PICCOLE E MEDIE IMPRESE ED ACCESSO AI FONDI EUROPEI.
Gli studi legali più avanzati e attenti al legame tra diritto ed economia, effettuano già da qualche tempo, consulenze legali inerenti i bandi pubblici che prevedono sovvenzioni finanziarie, consigliando circa le modalità di richiesta dei fondi pubblici europei e nazionali per l’ avvio o l’ ampliamento dell’ attività imprenditoriale.
Le piccole e medie imprese vengono supportate anche nella fase di predisposizione della documentazione utile ad effettuare tali richieste di finanziamento. Ciò, dal 2016, riguarderà anche i lavoratori autonomi.
Erogati dall’Unione Europea, mediante fondi e sovvenzioni, i finanziamenti europei, spesso a fondo perduto, sono finalizzati a sostenere le spese di progetti relativi a nuove imprese, alla nascita di lavoro autonomo, ma anche a corsi di formazione per i dipendenti di un’azienda. Essi vengono concessi in base alle necessità di Regioni, Province e Comuni; una volta presentata la domanda, viene redatta una graduatoria in cui vengono pubblicati i nomi di coloro che beneficeranno della disponibilità dei fondi europei. In prima linea ovviamente ci sono i progetti finalizzati a cause comuni, come lo sviluppo del territorio o di aree che presentano un numero inferiore di attività imprenditoriali.
Ci sono alcuni settori che risultano avere maggiore possibilità di accesso per queste agevolazioni: la copertura totale del 100% riguarda, infatti, i campi dell’ambiente e dunque della tutela e della protezione; il settore della salute, degli aiuti umanitari; dell’istruzione e della formazione destinata a coloro che si trovano a rischio dispersione scolastica. Per tutti gli altri settori il soggetto beneficiario è tenuto a rimborsare dal 50 al 70% dell’intero capitale erogato per l’investimento.
I finanziamenti europei a fondo perduto per imprese e privati vengono erogati mediante i fondi a gestione diretta o indiretta della Commissione Europea.
Nel primo caso l’Unione Europea eroga l’importo direttamente al beneficiario; mentre per i fondi a gestione indiretta, il capitale viene trasferito dall’Unione Europea agli enti regionali e provinciali e sono loro ad occuparsi della distribuzione della somma ai beneficiari del finanziamentoIl programma Horizon 2020 ha pubblicato i nuovi programmi di lavoro riferiti agli strumenti di supporto per le PMI europee, che prevedono la sovvenzione di diverse misure finalizzate a permettere a giovani o a piccole imprese di finanziare investimenti per specifici progetti innovativi ad alto potenziale di redditività, se in grado di raggiungere il mercato internazionale.
I programmi di lavoro si riferiscono agli anni 2016- 2017 e prevedono diverse scadenze entro le quali le aziende possono sottoporre le loro domande. La prima scadenza sarà il 24 febbraio 2016. Diversi i settori merceologici interessati dalle misure. Dallo scorso 13 gennaio 2016 è possibile partecipare al bando ministeriale, che finanzia la creazione di “Nuove micro e piccole imprese, ubicate su tutto il territorio nazionale, ed avviate da giovani con età compresa tra 18 e 35 anni o da donne senza limiti di età.
L’incentivo, concesso nella forma del prestito a tasso zero (da restituire in 8 anni) ed a copertura del 75% delle spese ammissibili, va a supportare programmi di investimento (avviati dopo la presentazione della domanda) relativi ai settori della:
- produzione di beni dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli,
- della fornitura di servizi a imprese e persone,
- del commercio di beni e servizi,
- del turismo
- di settori di particolare rilevanza, quali attività turistico culturali (valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza) o di innovazione sociale (produzione di beni e fornitura di servizi che creano nuove relazioni sociali ovvero soddisfano bisogni sociali anche attraverso soluzioni innovative).
Potranno far parte del programma di spesa l’acquisto di suolo e fabbricati, le opere murarie/edili, compresa la ristrutturazione, impianti, macchinari ed attrezzature nuovi di fabbrica, brevetti, licenze formazione e consulenza specialistica. Dare accesso ai lavoratori autonomi, compresi i titolari di partita IVA e per sempre, ai Fondi europei e agevolare la loro partecipazione agli appalti pubblici: è quanto prevede il Ddl Lavoro autonomo non imprenditoriale. A sottolineare l’arrivo di «numerose norme importanti e attese per la tutela dei lavoratori autonomi» ad opera del disegno di legge sul lavoro autonomo collegato alla Legge di Stabilità 2016 (legge 208/2015).
Tra le novità di maggiore rilievo troviamo le modifiche all’articolo 1, comma 821, della legge 208/2015, comma 821 dell’art. 1: il collegato Lavoro autonomo all’art. 7 elimina ogni riferimento temporale alla norma che permette anche ai liberi professionisti di accedere ai fondi strutturali europei fin’ora destinato solo alle PMI. La Legge di Stabilità 2016 aveva equiparato gli autonomi e le PMI dal punto di vista di accesso ai Fondi UE per il periodo compreso tra il 2014 e il 2020.
Ora, con il Ddl Lavoro tale equiparazione sarà a tempo indeterminato. L’articolo 7 del Ddl Lavoro, inoltre, precisa che tale possibilità viene fornita ad ogni forma di lavoro autonomo, diversamente dalla norma contenuta nella Legge si Stabilità 2016 che non forniva precisazioni in merito, citando solo i “liberi professionisti”.