Valutazione offerta tecnica e sindacato del giudice amministrativo
Giugno 12, 2024Avvocato difesa penale Roma
Luglio 25, 2024La Cassazione con la sentenza n. 28727 del 2023, ha stabilito che è possibile ai sensi della normativa attuale, procedere con separazione e divorzio cumulativi. Ciò significa che gli ex coniugi non dovranno piu instaurare due procedimenti distinti a distanza di almeno sei mesi per i procedimenti consensuali e dodici mesi per quelli giudiziali, né dovranno piu pagare un doppio «contributo unificato», la vessatoria imposta sulla giustizia che deve pagare allo Stato chiunque voglia adire i tribunali per far valere un suo diritto.
Separazione e divorzio in un unica soluzione
Il divorzio istantaneo ed economico è cosi una delle prime applicazioni pratiche della riforma Cartabia, in vigore dal febbraio 2023, destinata a semplificare la vita di chi termina una relazione sentimentale ed a proteggere i figli dal rischio di un doppio conflitto tra i genitori a distanza di poco tempo. Una novità già sperimentata con successo in primavera da alcuni tribunali (tra cui Milano, Genova e Vercelli) ma avversata da altri giudici (Firenze e Treviso) che, ritenevano la novità legislativa delle riforma Cartabia applicabile solo ai giudizi contenziosi e non nei casi di separazione consensuale.
La Cassazione ha però dato ragione al primo filone interpretativo sostenendo che la norma va applicata indistintamente a tutti i coniugi che intendono separarsi e divorziare.
Fino a poco tempo fa, i coniugi concordi nel divorziare, dovevano nell’ordine: prima firmare l’accordo di separazione, poi aspettare sei mesi e quindi tornare dal proprio avvocato, trattare nuovamente con il legale dell’ex partner, depositare un secondo ricorso e, da ultimo, aspettare la sentenza. Gli eventuali accordi fatti in sede di separazione che però coinvolgevano anche aspetti del divorzio, erano vietati.
Oggi, invece, è possibile raggiungere un unico accordo, sia di separazione sia di divorzio, trattare in un unico contesto tutte le rispettive richieste, sottoscrivere un unico atto e depositarlo in Tribunale. Una volta depositato il ricorso unitario, viene fissata l’udienza di separazione e poi, automaticamente, quella di divorzio e il Tribunale, in entrambi i casi, si limita a recepire gli accordi tra i coniugi controllando unicamente che non siano in contrasto con l’interesse dei figli minori. La separazione insieme al divorzio, si potranno quindi chiedere in un unico ricorso cumulativo.
Saranno poi i giudici civili, grazie anche al processo civile telematico, ad emettere prima la sentenza di separazione e poi, passati sei mesi in caso di consensuale o dodici mesi in caso di giudiziale, quella di divorzio. La vera novità è che, questa sentenza della Cassazione, afferma a chiare lettere la validità dei patti fatti con l’assistenza legale al momento della separazione ed in vista del divorzio.
La “privatizzazione del regime matrimoniale” è una tendenza giuridica gia iniziata con l’introduzione, nel 2014, della negoziazione assistita e cioè della possibilità per i coniugi di separarsi e divorziare con accordi da raggiungersi attraverso i rispettivi legali e senza neppure andare in Tribunale.